Come è nata la nuova Baita Segantini:
di don Achille Gumier
"La c'è la Provvidenza!... Dio è al governo del mondo, senza bisogno dei voti degli uomini!"... Direbbe, più o meno così, il nostro Alessandro Manzoni.

Per la mia personale esperienza, lo posso affermare anch'io, come del resto ogni persona che abbia un pizzico di fede. Stupendo è vedere il "gioco" provvidenziale di Dio tra le pieghe degli avvenimenti umani, come hanno saputo fare gli antichi autori che, ispirati dal Signore, ci hanno lasciato quel meraviglioso libro che è la Bibbia, attraverso la quale Dio stesso ci parla!...
[Nella foto la Baita Segantini in inverno]

Sono parroco a Ballabio B. V. Assunta ormai da qualche anno. Drinn, drinn ... Suona il telefono, corro e rispondo: "Sì, pronto". Dall'altra parte una delle tante richieste che spesso mi venivano fatte: "Il parroco di Ballabio?... Non c'è una casa in autogestione che possa ospitare un gruppo di ragazzi per un ritiro, per una settimana di campo scuola?...". Rispondo (a volte ero sul punto di mettere una segreteria automatica ...): "Provi a sentire al Villaggio Mons. Piccioni, oppure a Brunino o alla Parrocchia di Abbadia Lariana per i Resinelli". La solita risposta: "Già tutto occupato!". A quel punto non so più cosa dire se non salutare cordialmente, comprendendo il disappunto del mio interlocutore.
Un altro fatto significativo è rappresentato dall'esperienza dell'Oratorio estivo intorno agli anni 2000. Spesso durante le gite avevo modo di salire ai Piani Resinelli coi ragazzi passando dalla Val Granda. Dopo l'Alpe Cavallo, fatto un ripido sentiero, si sbucava su un ampio pianoro verdeggiante di pascoli con una vecchia baita, ormai cadente, chiamata appunto "La Baita Segantini". La sosta era d'obbligo, anche per ri­prendere fiato e per un sorso d'acqua fresca chiamata "L'acqua di San Carlo".

Erano naturali i commenti: Ma che bel posto!... Come mai è abbandonato? Di chi sarà? Sarebbe bello poterlo avere e sistemare. Ma tutto questo restava un desiderio che svaniva nel sogno; al momento non se ne vedeva la possibilità di realizzazione.

Passa qualche anno e finalmente si smuove qualcosa verso la realizzazione dell'Unità Pastorale di Ballabio. Cosa c'entra?... I giochi della Provvidenza si fanno vedere.

Il primo luglio 2004 vengo nominato dall'Arcivescovo amministratore parrocchiale di San Lorenzo, per dare direttamente una mano a don Luigi Lissoni che, nonostante la sua fibra eccezionale, incominciava a sentire il peso degli anni. [Nella foto la fontana di san Carlo]

Si è subito presentato il problema del riscaldamento della chiesa di S. Lorenzo, che aveva bisogno di essere messo a norma: l'incaricato della Provincia l'aveva dichiarato inagibile. Allora ecco un incontro con le persone che si occupavano a S. Lorenzo dei problemi relativi alla gestione delle strutture. Era presente anche l'architetto Gianfranco Scaioli che in seguito si rivelerà "provvidenziale" per l'avventura della Baita Segantini. Discutiamo il da farsi, pren­diamo alcune decisioni e concludiamo la riunione dando il via ai lavori necessari. Poi, come avviene di solito, ci si ferma a scambiare le classiche "4 chiacchiere". Non ricordo più come abbia fatto il discorso a finire proprio sulla Baita Segantini (forse perché era in programma una gita coi ragazzi ai Resinelli ...), fatto sta che l'architetto mi dice di buttarmi nell'operazione perché lui era in contatto col proprietario di­sposto a cederla per uno scopo di utilità sociale, conosceva bene la situazione e avrebbe potuto seguire i lavori di ristrutturazione. Resto inte­ressato e nello stesso tempo perplesso ma mi decido per un incontro col proprietario che viene fissato per il 10 agosto alle ore 11.00 nello studio dell'architetto. Nel frattempo mi do dafare per cercare sostenitori ed eventuali soci. Ne trovo sei: tre di Ballabio e tre di Melzo di­sposti a tentare l'avventura con me e dare vita alla società di persone "Le Baite della Grigna".

Mi ricordo bene quella mattina del 10 agosto 2004. Alle 10.00 celebro la S. Messa di San Lorenzo e qualche particolare invocazione saliva anche a Lui dal mio cuore: "Se s'ha da fare ... Si faccia!... Spianami la strada!...". Alle 11.00 ci troviamo nello studio dell'architetto e in men che non si dica, raggiungiamo un accordo, tant'è vero che la mattina del 17 agosto, con un gruppo di amici villeggianti e tre volontari di Ballabio (Renzo, Tita e Pasquale) saliamo alla baita per vedere bene da vicino la situazione. Quando riusciamo a togliere lo sbarramento che impediva l'ingresso in baita e tentiamo di entrare, siamo rimasti, come si suol dire, di stucco. Che disastro!... C'era da spaventarsi per il disordine, l'accumulo di cianfrusaglie e rifiuti, il tetto che sembrava crollare da un mo­mento all'altro. Usciamo in buon ordine perché era rischioso addentrarsi oltre la soglia e i volontari si danno da fare per preparare una porta che impedisse l'accesso, dato il pericolo. Vista la situazione e la necessità di interventi piutto­sto ampi e strutturali, Giovanni Donghi, geo­metra e muratore, si impegna a seguire, collaborando con l'architetto Scaioli, in prima persona i lavori, gli bastava avere un bravo col­laboratore, subito trovato nella persona diRenzo Goretti sempre disponibile.

Passano alcune settimane e intanto avanzano gli adempimenti necessari per la società, il pro­getto, i permessi, i preventivi, il concorso per l'impresa che avrebbe realizzato i lavori strut­turali per il restauro; particolarmente mi do da fare per la chiamata a raccolta dei tanti volon­tari che si sono rivelati, e lo sono anche tutt'ora, più che preziosi per i molteplici interventi fatti. Quanto lavoro è stato fatto ogni mercoledì, e per alcuni di loro, più giorni la settimana: la­voro sì ma fatto con gioia e passione per la fi­nalità dell'opera e per il clima di amicizia che si andava creando. [Nella foto la Baita in costruzione]

L'architetto Scaioli ha steso il progetto e seguito i lavori; l'impresa Bianchi Paolo e Ernesto ha accettato di eseguire i lavori di muratura strutturali; il ferraiolo Gabriele Negri con i suoi operai ha messo "le nervature"; Emilio Vaisecchi (che ci ha lasciato troppo presto) ha fornito il materiale edile necessario, lo scavatore e la ruspa per lo spostamento terra; la ditta Malu- gani di Pasturo ha pensato alla struttura in legno lamellare del tetto; i fratelli Corti ai canali e pluviali; la ditta Dino Scola ha provveduto agli impianti termo-sanitari e ai pannelli ter­mici; Enrico Crotta, Aldo Crotta e Giuseppe In- vernizzi, con la consulenza del tecnico Alberto Pirovano e Paolo Lixi, si sono fatti carico del­l'impianto elettrico; la ditta Mear ha fornito il materiale elettrico; Giuseppe Celino, il figlio Marco, coi suoi operai ha messo pavimenti e ri- vestimenti; Striatto e Nava di Paina hanno provveduto alle porte, finestre con doppi vetri e antoni esterni, Mauro e Silvio Antolini alle porte interne. La ditta Balta Ioan Viorel ha ese­guito l'intonaco interno ed esterno; Alberto Bianchi con i suoi operai ha pensato ad alcuni isolamenti e alla tinteggiatura interna. Goretti Cesare e i suoi operai hanno sistemato la strut­tura per i pannelli termici che in un secondo tempo sono stati spostati sulla riva dietro la casa. Mario Adamoli della Petrolcarbo si è fatto carico delle procedure necessarie per la posa del serbatoio GPL. Alessandro e Saverio Spreafico hanno sistemato l'impianto elettrico nei lo­cali adibiti a servizi e deposito; Giuseppe e Stefano Orlandi l'impianto termo sanitario negli stessi locali. L'idraulico Giovanni Battista Locatelli l'impianto dell'acqua ai piani alti.

Un accenno particolare va fatto al Comune di Ballabio che, col Sindaco e i suoi tecnici, ci ha accompagnato nel lavoro con le varie autorizzazioni, permessi e concessioni edilizie necessarie, provvedendo anche più volte alla si­stemazione della strada di accesso. La Banca di Credito Cooperativo di Cremeno, filiale di Ballabio, mediante la disponibilità a concedere dei mutui a tasso agevolato, ci ha permesso di poter saldare tutti i vari conti che man mano arrivavano.

Quasi contemporaneamente chiudeva la sto­rica trattoria "La Gera" lungo la via Provinciale di Ballabio. Un'ottima occasione per ritirare tutto il materiale necessario per allestire cucina, dispensa, soggiorno e camere. Appena pronta la baita sono iniziati i viaggi Ballabio - Resinelli per trasportare il molto materiale che man mano veniva sistemato al suo posto. Quanto lavoro fatto, grazie a tutti.

Molto ampio è poi l'elenco delle persone che in qualche modo hanno dato, piccolo o grande il loro contributo come sostegno eco­nomico o come prestazione di lavoro concreto, sia durante i lavori come poi per la gestione: qualcuno solo occasionalmente, altri invece continuativamente tant'è che sono ancora disponibili. È stata una splendida avventura di popolo: sacerdoti, professionisti, tecnici, sem­plici operai e manovali, artigiani, uomini e donne, persone desiderose anche solo di dare una mano, splendida avventura che è sfociata poi nel giorno dell'inaugurazione la domenica 22 giugno 2008, giornata luminosa che ha visto il ritrovarsi in bella compagnia, di tutti coloro che erano stati coinvolti in qualche modo nei diversi lavori.

Tentiamo l'elenco di coloro che ci sono stati vicini in diversi modi.

I soci della Società "Le Baite della Gógna": don Achille Gumier, Giorgio Tessari, Luigi Mariuzzo, Gianpiero Mazzoli, Renato Ambrogio Rognone, Roberto Rognone, Giovanni Parenti.

Gruppo amici della Baita Segantini che hanno dato un contributo in diversi modi: don Guido Grassi, don Alfredo Comi, Francesca e MicheleCombi, Giulia e Marco Lombardini, Bruno Lombardini, Domenica Cini, Marta e Ni­cola Mauri, Simona e Stefano Vaisecchi, Rosanna e Tino Gerii, la Confcommercio di Lecco nella persona del Presidente Giuseppe Ciresa, il Comune di Ballabio con i sindaci Luca Goretti, Luigi Pontiggia e l'arch. Renato Molli, la Banca di Credito Cooperativo di Cremeno, il notaio Manetto Fabroni, la commercialista Bianca Zapelli, la consulente Giusi Negri, l'arch. Gianfranco Scaioli, l'ing. Alessandro Riva, l'ing. Carlo Donghi, il termotecnico Wal­ter Sangalli e l'idraulico Giambattista Locatelli, Carlo Emilio Castelli, Giusi Beri della Ditta B.B.B, la Minutex, gli amici dei Resinelli Matteo Manzoni, Carlo Montanelli e Mauro Taramelli.

E poi il lungo elenco dei fantastici volontari, uomini e donne che di seguito cerchiamo di elencare: chi solo occasionalmente, chi per più tempo, chi continua ancora adesso, tutti sono stati e sono preziosi affinché si potesse riuscire nell'impresa.

Al primo posto, anche perché già ci guardano dall'alto: Antonio Cugnaschi, Floriano Serallegri, Giovanni Invemizzi. Naturalmente poi tutti i soci che oltre la collaborazione finanziaria, chi più chi meno secondo le possibilità e capacità, hanno dato man forte ai lavori e continuano a farlo per le necessarie manutenzioni.

Ecco lunga lista dei volontari: Giovanni Donghi e il figlio Carlo, Renzo Goretti, Sandrino In­vemizzi, Giancarlo Esposito, Rinaldo Milani, Girolamo Muraca, Angelo Bianchi, Enrico Milani, Ambrogio Origgi, Giovanni Orlandi, Tita Lom­bardini, Alberto Missaglia, Fedele Vaisecchi, Pierfrancesco Invernizzi, Giuliano Arizzi, Luciano Frigerio, Santino Conti, Renzino Goretti, Angelo Ranauro, Bruno Goretti, Angelo Lattuada, Pietro e Alfio Locatelli, Dario Goretti, Beppe Invemizzi, Adriano Bertoletti, Pietro Invemizzi, Roberto Ber- tacchini, Angelo e Dino Scola, Gianmaria Goretti, Ugo Goretti, Alessandro Lozza, Giuseppe Mor- gante, Livio e Dario Gumier, Jacques Eben, Luigi Mauri, Samson Jegede.

Ci sono poi gli alpini, alcuni già citati e Ce­sare Goretti, Francesco Ciappesoni. Non ultimi i fratelli e amici di Giorgio Tessari: Franco Tes- sari, Mario Tessari, Adamo e Giuliano. Anche alcuni adolescenti hanno avuto modo di dare una mano: Davide Lombardini, Cristian Or­landi, Edoardo De Micheli, Susanna Goretti, Lucia De Micheli e Sara Piazza.

[Nella foto la Chiesetta interna]

Non possiamo infine dimenticare gli amici della Cooperativa "Di mano in mano", guidata da Paolo Greppi che spesso sono intervenuti per il taglio dell'erba.E come non parlare delle preziose volontarie che hanno saputo nel silenzio e nascondimento provvedere a tanti piccoli lavoretti a volte umili e di pazienza che però danno un tocco speciale al resto e servono per far funzionare la casa a dovere: Antonia Barbieri moglie di Giorgio Tes­sari, le figlie Clara e Marta coi rispettivi mariti, Pinuccia Lombardini moglie di Luigi Mariuzzo, Paola Sarandrea, Giuseppina Inver­nizzi, Vincenzina Baresi moglie di Luciano Frigerio, Rosangela Bugatti con il marito e le fi­glie, Elena Rigamonti, Patrizia Ferraro, Rossella Invernizzi, la Mina dei Resinelli, Eis Jegede, le sorelle Vanessa e Anna con l'amica Giusi. Tutte donne, e uomini, preziose e indispensabili per una grande casa.

Ed ora l'avventura continua nel senso che la struttura è a disposizione dei gruppi di ragazzi, giovani e famiglie, associazioni, Consigli pasto­rali e gruppi sportivi che possono trascorrervi giorni di studio, di riflessione e preghiera, e anche di vacanza immersi nella natura, in completa autogestione.

Nella struttura della baita è stata voluta- mente inserita una cappella al piano terreno, accessibile sia dall'interno che direttamente anche dall'esterno, molto raccolta e invitante alla preghiera e alla riflessione. C'è pure la possibilità di conservare l'Eucaristia nel taberna­colo. In un angolo della cappella si conserva una parte di affresco che era posizionato sulla facciata della vecchia baita. E stato strappato e incollato su un blocco di cemento cercando di salvarne il più possibile. Purtroppo la parte in­feriore è andata persa, non c'era già più al momento dello strappo. Rappresenta la Pietà e al dire di tanti è opera del pittore Segantini che da queste parti passava spesso e si soffermava per i suoi dipinti ispirati dalla Grigna e dintorni.

In conclusione credo proprio che sia stata fatta un'opera significativa che ha permesso di ricu­perare ima tra le zone più belle dei Piani Resi­nelli, restituendola alle persone che vogliono soggiornare o anche solo passare qualche ora all'aria aperta in contemplazione della natura.

Grazie a tutti e "ad multos annosi"

Tratto dal libro "Ballabio: storia di una Comunità in cammino".







© GixSoft88 - 2016.0 - Baita Segantini - Pian Fontana - Piani dei Resinelli